Alfred ed Emily Lessing sono i genitori del premio Nobel, Doris Lessing. In questo libro l’autrice fa una sorta di esperimento narrativo e ci racconta due storie. Nella prima storia la Lessing immagina come sarebbe stata la vita dei propri genitori se la guerra non fosse scoppiata e non avesse inciso profondamente su di essi. Nella seconda storia ci racconta i fatti, così come sono avvenuti nella realtà: il ferimento del padre con la conseguente perdita di un arto, l’incontro con la crocerossina Emily, episodi di vita familiare, il rapporto conflittuale tra Doris e la madre e la vita nel continente africano. Sicuramente si tratta di un libro insolito, ma non posso dire che mi sia piaciuto… A tratti l’ho trovato noioso e, nonostante le poche pagine, l’ho letto impiegando molto tempo e con difficoltà. Non perchè la scrittura sia complessa, ma il fatto è che non mi ha proprio coinvolta emotivamente. Da sottolineare la curiosità che nella parte inventata dall’autrice, quest’ultima non abbia comunque immaginato una vita comune per i genitori e che abbia “assegnato” alla donna una vita infelice e di immensa solitudine. Che abbia usato questo libro per punire la madre del loro rapporto conflittuale?! Boh

Anto Spanò