Agnes Grey è il tipico ritratto della governante di buona famiglia dell’età vittoriana. La protagonista è una giovane figlia di un modesto pastore di una piccola città dove vive agiatamente ma senza grandi lussi, grazie ad alcune proprietà della madre, fulcro di tutto. Un giorno la famiglia si trova a dover affrontare un evento che cambia tutto: la morte del padre. Agnes non si perde d’animo e dopo le consuete difficoltà di riorganizzare la propria vita, con grande rammarico decide di accettare un posto di governante presso una famiglia ricca con due bambini. Gli inizi non sono confortanti e non migliorano con il passare del tempo, i due bambini sono molto maleducati e respingono qualsiasi forma di socializzazione, sono svogliati e non hanno voglia di apprendere. Presto i genitori altrettanto ineducati la licenziano. Lei non è tipo da disperarsi e dopo un intervallo, entra in un’altra famiglia abbiente, ma la sua vita cambierà ancora il suo corso andando verso l’amore. Questa fanciulla è sì sfortunata nelle varie occasioni che affronta, ma anche moderna e risoluta, arrivando a sopportare tutto per arrivare dove vuole e migliorare se stessa e la propria famiglia. Questo libro non è il miglior scritto dell’autrice , pur essendo molto autobiografico, ma si fa leggere con gran piacere nonostante un velo di grigiore e di lentezza che lo attraversa ma senza dilungarsi descrivendo le altre figure intorno a lei. Mi ha interessato molto seguire la storia di questa giovane d’altri tempi così tanto decisa nell’ affrontare le difficoltà che le avrei dato una mano nei momenti cruciali se ci fossi stata!
Maria Cisonna