Agnes sta invecchiando e comincia a rendersene conto. Questa sensazione arriva fulminea dopo la nascita del primo nipotino, Aaron, ma non cambia di certo la donna che continua ad essere attiva, vitale, allegra, fiduciosa e ironica. La nascita di Aaron segna il primo cambiamento nel clan dei Browne. A partire da questo momento, infatti, ognuno dei figli prenderà la propria strada e si allontanerà dal nido familiare: c’è chi si sposa, chi si trasferisce per lavoro e chi finisce in prigione. Nonostante il titolo, questo capitolo della storia dei Browne è incentrato su quest’ultimo evento: Dermot, il figlio scapestrato, finisce in carcere, rifiuta il figlio nato da una relazione con una donna tossicodipendente e finisce per rompere i rapporti anche con la madre Agnes, causandole un grande dolore. I due riusciranno a ritrovarsi, anche se per poco tempo Precedentemente avevo letto sia “Agnes Browne mamma”, che “I marmocchi di Agnes”, quindi ho seguito tutta la storia creata dalla penna dell’irlandese Brendan O’Carroll… Ormai sono affezionata a questi personaggi e concluderò presto tutta la saga familiare. Anche questo libro racconta i fatti essenziali della famiglia con molta scorrevolezza ed ironia e l’ho letto molto volentieri e nel giro di pochi giorni. Si parla con semplicità di rapporti familiari complessi che però risultano indistruttibili: né il tempo che scorre, né la lontananza fisica, né le incomprensioni riescono a distruggere questo legame! Magari nella vita reale fosse davvero così!!!

Anto Spanò