Resoconto della strage realmente accaduta nel Kansas nel 1959 della famiglia Clutter, crudo, dettagliato e preciso. Seguiamo le vicende della famiglia Clutter, poco prima del loro quadruplice omicidio, marito, moglie e due dei quattro figli, e parallelamente percorriamo la strada che i due assassini, una coppia mal assortita potrei dire, fanno fino alla tenuta Clutter. Dopo la strage, Capote ci guida nella conclusione del caso e come Dick e Perry vengono arrestati e messi all’”angolo” ovvero l’angolo dove era prevista la pena di morte tramite impiccagione. Capote si recò personalmente sul luogo del delitto e personalmente ascoltò i membri della comunità di Holcomb, come lui stesso specifica all’inizio del libro. Seguì per mesi le ricerche sull’assassino, o assassini come subito ipotizzarono gli investigatori, e riporta tutto fedelmente al lettore quasi fosse un diario di bordo. La scrittura è fitta, densa, con parecchi cambi di narrazione, e dopo metà libro ti coinvolge al punto da non voler smettere perché vuoi sapere come andrà a finire, come li prenderanno e come finirà la storia. Inoltre, il libro, che si prefigura come una cronaca di questo spietato omicidio, tocca un tema ancora oggi spinoso: la pena di morte, ancora presente in alcuni stati americani. Consigliato a chi ha voglia di una storia vera, crudele, scritta bene e con analisi psicologiche.
Luana Indelicato