La sensazione che si prova quando si arriva all’ultima pagina è quella di smarrimento e inquietudine. È un libro che rilascia emozioni e porta via un qualcosa… la sensazione predominante durante la lettura è un disagio crescente. Siamo in un’epoca dove il mondo è diviso in tre enormi stati. Lo stato in cui si svolge la storia è completamente governato da un sistema che non permette libertà alcuna. La gente è perennemente osservata e studiata, la lingua viene modificata per far post a un linguaggio scarno allo scopo di ridurre ogni libertà espressiva. Non c’è spazio per le emozioni, per il libero pensiero, anche l’espressioni facciali possono tradire. Le capacità cognitive vengono ridotte e manipolate, tutto è, e deve essere controllato. In questo scenario spaventoso e inquietante, un uomo e una donna tentano di rimanere lucidi e afferrare quel briciolo di umanità che viene sottratta a tutti. Si assiste a una vera persecuzione dell’umanità. L’ultima parte del libro è stata la più difficile da affrontare, ogni pagina aumentava il senso di oppressione che inevitabilmente il libro suscita. Un libro terrificante per il tema che tratta e per la chiarezza con la quale l’autore lo presenta a noi lettori. Si può parlare di distopia ma considerando i giorni nostri il termine più adatto potrebbe essere profetico. È una lettura scioccante ma necessaria che spinge a una lunga e accurata riflessione e che non lascia di certo indifferenti. Mi ha lasciato emozioni diverse e mi ha tolto quel po’ di serenità e rilassatezza che incorniciano i miei momenti di lettura.
Anastasia Pisani